Due nuove opere si aggiungono alle mostre già in corso allo Spazio Volterra, il centro espositivo – culturale della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, recentemente inaugurato  in occasione dei 25 anni dalla costituzione della Fondazione. Si tratta di due dipinti di particolare impatto  dell’artista toscano Renato Frosali, collocati attraverso una particolare e suggestiva istallazione di luci nell’area archeologica ospitata all’interno dell’edificio.

Le opere contestualizzate nell’ambiente che le ospita esprimono così un valore aggiunto proprio perché parlano di amore e di morte. IL TRAGICO GUADO. Viaggio di un Poeta in fuga è il dipinto che Frosali dedica alla vicenda del poeta di origine turca Michele Marullo. Lo stesso artista racconta come quest’opera gli sia stata ispirata dalla lettura di un libro di  Tomaso Montanari che aveva rievocato la vicenda del poeta  presente alla corte di Giovanni De Medici, ritratto anche da Sandro Botticelli (l’opera è conservata al Prado), che nel 1500 si trovava in visita all’amico e umanista Raffaello Maffei, a Volterra e da qui, spinto dall’irrefrenabile desiderio di raggiungere la sua “donna bellissima” a Costantinopoli, incurante del maltempo e degli avvertimenti dell’amico, decise di partire, ma il temporale aveva gonfiato le acque del fiume Cecina e il guado gli fu fatale. Nelle sue acque trovò la morte. Una lapide nella Pieve di Pomarance celebra questo evento. Frosali ricorda come anche un gruppo di intellettuali, tra i quali Benedetto Croce, Piero Calamandrei, Luigi Russo si recarono, qualche secolo dopo, a far visita a quei luoghi, per rendere omaggio al poeta. Questa suggestiva storia ha ispirato l’artista che ha voluto immortalare la vicenda nella sua opera che vuole rappresentare il momento del trapasso di Marullo, immaginando romanticamente l’anima del poeta che vaga nella notte sopra le acque del fiume Cecina. Il percorso verso la morte è reso evidente dalle tre lastre di gesso poste sotto il dipinto: i piedi di Marullo, le sue impronte e poi il nulla. L’altra opera esposta, L’ultimo mendico appartiene ad una sere di dipinti che l’artista ha dedicato alle case di Pompei. L’opera esposta rappresenta un mendicante intento a reperire il cibo per la cena. Gli scavi archeologici condotti nella domus appartenuta al personaggio oggetto del dipinto, hanno portato alla luce resti e carcasse di animali abbandonati nelle vie di Pompei invase dalla lava del vulcano. La forza drammatica, l’inquietante pathos che da entrambe le opere emana si sposa perfettamente con gli spazi che le ospitano, mettendo in evidenza come le radici dei lavori di Renato Frosali affondino nei meandri della storia e nella scultura funeraria etrusca.

Spazio Volterra resterà aperto fino al 2 dicembre tutti i fine settimana e dall’8 dicembre tutti i giorni.

L’allestimento degli spazi espositivi  è di Valerio Di Pasquale

Spazio Volterra via Persio Flacco 2, Volterra

Per informazioni: 0588 80329 info@fondazionecrvolterra.it