DISTRETTO RURALE DELLA VAL DI CECINA – Firmato l’accordo per la sua costituzione
- 04/10/2019
- Pubblicato da: Fondazione CRV
- Categoria: Centro Congressi, News,

Il 30 Settembre 2019 è una data significativa per la Val di Cecina, si è sottoscritto, infatti, presso il Centro Studi Espositivo “Santa Maria Maddalena” della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, l’accordo di programma tra i soggetti promotori del Distretto Rurale della Val di Cecina.
Hanno firmato, insieme alla Fondazione CR Volterra, 11 Comuni della Val di Cecina (Casale Marittimo, Castelnuovo Val di Cecina, Cecina, Guardistallo, Lajatico, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi M.mo, Pomarance, Riparbella e Volterra ), l’Unione Montana Alta Val di Cecina, La Camera di Commercio di Pisa, Cia Pisa e Livorno, Coldiretti e Unione Agricoltori di Pisa e Livorno, CNA Pisa, Confesercenti Toscana Nord, il GAL Etruria, la Cooperativa Terre dell’Etruria e Confagricoltura di Pisa e Livorno.
All’evento erano presenti l’onorevole Susanna Cenni, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e l’Assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi; questo a significare il grande interesse per il settore dell’agroalimentare, importante leva per lo sviluppo economico del territorio.
Il Distretto Rurale è un soggetto di “governance” territoriale con compiti di supporto ai processi di pianificazione e stabilizzazione di un’economia locale; tale importante accordo è volto a consolidare l’aggregazione ed il confronto dei diversi interessi locali per la valorizzazione delle risorse e lo sviluppo economico del territorio in sintonia con l’ambiente e la tradizione storica.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, che da anni, attraverso un’apposita commissione interna, sta cercando di incentivare sinergie finalizzate allo sviluppo del settore agroalimentare del nostro territorio, esprime il proprio compiacimento per questo importante passo; per la prima volta istituzioni pubbliche e private collaborano insieme al raggiungimento di un obbiettivo comune.
Intervista a Stefano Berti, Direttore della Cia di Pisa, nonché ideatore e promotore di questa idea progettuale.
Che significato a questa firma congiunta?
Ha un significato enorme. Lo ha dal punto di vista formale perché dà ufficialmente il via al percorso per il riconoscimento del Distretto da parte della Regione Toscana a seguito di specifica domanda, corredata da un progetto economico territoriale, presentata dai promotori. Ha però soprattutto un grande significato politico. Non è infatti banale il fatto che soggetti così rilevanti del territorio si mettano insieme con un obiettivo comune.
Che sede e che governance avrà il Distretto?
Sono decisioni che dovrà prendere l’Assemblea di Distretto, di fatto composta da chi ha sottoscritto l’accordo. Sono comunque state assunte decisioni provvisorie, che varranno fino al riconoscimento definitivo che avverrà auspicabilmente entro il 2019. La Governance provvisoria è assegnata alla Cia di Pisa come soggetto capofila con il supporto delle altre Associazioni di Categoria presenti e quindi Coldiretti, Unione Agricoltori, CNA e Confesercenti. Per la sede si è manifestata grande condivisione rispetto alla proposta del Presidente Roberto Pepi di mettere a disposizione quella della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra. Ritengo quindi che l’Assemblea di Distretto ratificherà questa decisione alla prima occasione utile.
Quali sono gli obiettivi principali del Distretto?
Anche questi saranno discussi e approfonditi nell’Assemblea e attraverso confronti diretti con chi ha già aderito e chi comunque vorrà aderire alla compagine del Distretto. Comunque le linee principali sono già state condivise e tracciate. Sono essenzialmente in linea con gli obiettivi della Legge Regionale 17/2017 della Regione Toscana sui Distretti Rurali. In sintesi si tratta di creare un ambito dove si possano approfondire tutte le criticità e le opportunità presenti in Val di Cecina e condividere successivamente una progettualità integrata che abbia al centro l’agricoltura, ma che valorizzi in positivo tutte le interconnessioni che questa attività sviluppa.
Quindi il Distretto Rurale non si occuperà soltanto di agricoltura?
Assolutamente no. L’agricoltura in generale, ma soprattutto quella dei nostri territori, ha assoluto bisogno di scelte politiche, economiche e sociali sviluppate in connessione e sinergia con le altre categorie, in particolare commercianti e artigiani. Ha anche bisogno di partecipare e condividere la promozione turistico ricettiva, di partecipare e condividere le scelte che riguardano i servizi territoriali, in primis quelli socio sanitari, la presenza di strutture didattiche diffuse e via di seguito.
Dove saranno recepite le risorse necessarie alla vita del Distretto?
Il Distretto non sarà una sovrastruttura e non avrà costi fissi da sostenere. Le risorse deriveranno da percentuali di finanziamenti, pubblici e privati, derivanti da progettazioni e adesioni a bandi specifici, regionali, nazionali ed europei.