Centenario della Pincoteca Civica di Volterra

La Fondazione celebra il centenario della nascita della Pinacoteca Civica di Volterra avvenuta nel 1905. Fulcro dell’iniziativa sarà la mostra “Volterra d’oro e di Pietra. Arte e città nel Medioevo” allestita in Palazzo dei Priori dal 20 luglio al 1 novembre 2006.
Nel 2005 ricorre il centenario della Pinacoteca civica di Volterra, che è stata aperta nell’ottobre del 1905 su iniziativa dell’allora soprintendente Corrado Ricci, insigne uomo di cultura dell’epoca.
Grazie ai suoi sforzi, congiunti con quelli di altri illustri volterrani, primo per tutti Ezio Solaini, per la prima volta si realizzò nella nostra regione un tipo di museo nuovo, nato dalla collaborazione di vari enti che misero a disposizione quadri ed altre opere di loro proprietà.
La gestione spettava al Comune di Volterra, che mise a disposizione un intero piano del Palazzo dei Priori. Lì fu inaugurata la nuova Pinacoteca e vi rimase per circa 75 fino a quanto, nel 1982, l’intera collezione fu trasferita nell’attuale sede di Palazzo Minucci Solaini.
Le opere che Ricci e i suoi collaboratori raccolsero, rispettavano due criteri: quello del “pochi ma buoni”, come scrisse lui stesso, cioè di creare una selezione di opere molto significative dal punto di vista della Storia dell’Arte, le circa 80 opere che compongono la raccolta, non dovevano colpire per il numero, ma per l’importanza di ognuna di esse.
Il secondo criterio era quello di inserire pitture che non venivano utilizzate per il culto, provenienti da chiese sconsacrate o in “sovrappiù”.
Vennero così a comporre la Pinacoteca le opere di Luca Signorelli, di Domenico Ghirlandaio, di Taddeo di Bartolo, la Deposizione del Rosso Fiorentino e di molti altri pittori, realizzando un interessante percorso che attraversa l’arte volterrana dal medioevo al tardo ‘500.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra ha deciso, su invito del Comune di Volterra, di celebrare degnamente il centenario della nascita della Pinacoteca, che è diventata, soprattutto negli ultimi anni, uno dei principali musei della città con circa 30.000 visitatori all’anno.
È stato istituito un apposito comitato che si occuperà di organizzare le iniziative del centenario. Queste si svolgeranno fra la fine del 2005 e la prima metà del 2006 e prevedono numerose manifestazioni: conferenze, giornate di studio, presentazioni di libri.
L’evento principale sarà una importante mostra sull’arte volterrana nel medioevo che inizierà nella primavera del 2006 e si concluderà a luglio dello stesso anno.
La mostra costituirà un inventario dei fenomeni artistici medievali ancora esistenti nel vastissimo territorio dell’antica diocesi di Volterra.
Per la prima volta si esporranno, in una unica occasione, una parte dei materiali esistenti nell’intera area diocesana in modo da esaminare le varie presenze artistiche, esponendo tutti i principali elementi della cultura volterrana medievale.
Saranno affrontati tutti i campi dell’attività artistica: dall’insediamento e dalle strutture edilizie civili, a quelle religiose, alle loro decorazioni scultoree e pittoriche, agli arredi e agli oggetti d’uso.
Molto è rimasto degli edifici sia civili che ecclesiastici, poco invece delle opere d’arte mobili (quadri, sculture, miniature), anche se spesso quello che rimane è di altissima qualità, che costituisce, sicuramente, la caratteristica dominante di tutto quanto è pervenuto, non solo nel centro principale, Volterra, ma anche nelle pievi delle località più periferiche.
Le molte strutture edilizie e le loro decorazioni scultoree sono naturalmente state eseguite in loco, ma non sempre le maestranze erano di origine volterrana. Per l’architettura ecclesiastica, abbiamo testimonianza di diverse tendenze stilistiche e di diverse tipologie edilizie, che appaiono legate di volta in volta a modelli pisani, senesi e aretini.
Per quanto riguarda invece pittura e scultura i committenti si sono rivolti sempre ad artisti di alto livello, provenienti perlopiù dall’area senese, ma anche fiorentina e pisana. Se nel Duecento e Trecento i pittori senesi sono la stragrande maggioranza, con il secolo successivo le proporzioni cambiano e sono i fiorentini a predominare.
In questa congerie di opere e artisti emergono anche i nomi di alcuni artisti volterrani, il primo è Alberto (o Adalberto) da Volterra, miniatore, autore di alcuni codici miniati e soprattutto della famosa Bibbia detta di Calci eseguita nel 1168 per la chiesa di San Vito di Pisa; tale episodio attesta un’attenzione per la cultura bizantina che ritornerà nel grande artista volterrano attivo nella prima metà del Duecento, Berlinghiero, poi cittadino lucchese.
Per il secolo successivo spicca Francesco di Neri da Volterra (1338-1371), che operò soprattutto a Pisa. Lavorò al Camposanto Monumentale e in alcune chiese pisane, che ancora oggi conservano opere del pittore. A Volterra rimane solo una Pietà, attualmente esposta presso la Pinacoteca Civica, anche se sappiamo che realizzò altri lavori nella propria città natale.
La mostra sarà articolata in varie sezioni, localizzate in diversi edifici della città fra cui, naturalmente, palazzo Minucci Solaini, sede della Pinacoteca.
È inoltre previsto un itinerario in città e nel territorio per poter coinvolgere le strutture architettoniche e tutte quelle opere che non possono essere spostate dalla loro sede.